La casa ubicata nel centro storico dell’abitato, a poca distanza dalla chiesa parrocchiale, dì proprietà dell’Amministrazione Comunale è stata totalmente restaurata. La sua destinazione è quella di ospitare il museo, per l’esposizione degli oggetti e degli attrezzi della cultura e tradizione contadina di quest’area culturale. Si tratta di un edificio della caratteristica tipologia a corte. La tipologia edilizia ricorrente è quella della Trexenta e rispecchia la descrizione già indicata dal Calducci, cioè: ingresso con portale, cortile più o meno ampio su cui si affaccia “sa lolla”, abitazione che può essere solo al piano primo e diversi locali accessori.
Il lotto è in pendenza con la parte bassa verso sud. La disposizione è quella quindi classica con l’edificio collocato nella parte a monte del lotto, per favorire l’allontanamento delle acque, e la corte esposta a sud. Nella corte sono presenti altri due corpi, uno completamente isolato e l’altro adiacente al portale coperto utilizzato presumibilmente per il ricovero del bestiame e per la conservazione delle scorte che sono state oggetto del progetto di restauro.
La parte del corpo di fabbrica principale, di proprietà dell’Amministrazione Comunale è su due livelli con solaio in legno: il primo costituito da quattro vani al piano terra e l’altro, di tre, al piano superiore. Il fronte esposto a sud è occupato dal loggiato che sale fino alla copertura del piano rialzato. Sul lato ovest della loggia si apre il portale principale della corte. La tecnica costruttiva è quella tradizionale dell’edilizia povera dei borghi agricoli della Sardegna. I muri perimetrali sono in pietra locale (arenaria compatta) e di notevole spessore, i tramezzi sono realizzati con diverse modalità, laterizio, mattone crudo e al piano superiore con semplici stuoie di canne e intonaco di calce. La copertura è realizzata con il tradizionale sistema con orditura principale e secondaria in legno e assito in canne.
Il manto di copertura è eseguito con il tradizionale coppo sardo.
La casa si presenta come disposizione originale con le stanze dedicate al lavoro giornaliero al piano terra e la zona notte al primo piano.
Al piano terra troviamo due corpi separati, nel principale troviamo la cucina, con il camino e forno in cui le donne preparavano le pietanze e in cui si trovano diversi utensili per questo tipo di lavorazione. Nella sala adiacente si trovano oggetti relativi alla vita quotidiana legata al mondo degli adulti ma anche a quello dei bambini. Nelle altre due sale sono presenti manufatti legati all’arte del ricamo. Mentre le due camere da letto del piano superiore propongono gli arredi originali che riportano il visitatore nel tempo passato.
Nella stupenda corte, con basamento interamente in ciottolato, si trovano i servizi e il secondo corpo formato da due stanze: nella prima sono esposti gli strumenti per il lavoro maschile, legato alla campagna e al lavoro manuale con pezzi non antichi ma bene tenuti; nella seconda sono esposti un telaio orizzontale secolare in legno e una serie di manufatti tessili. I visitatori potranno provare l’emozione di lavorare al telaio come si faceva nel secolo scorso in molte case sarde.
La casa ubicata nel centro storico dell’abitato, a poca distanza dalla chiesa parrocchiale, dì proprietà dell’Amministrazione Comunale è stata totalmente restaurata. La sua destinazione è quella di ospitare il museo, per l’esposizione degli oggetti e degli attrezzi della cultura e tradizione contadina di quest’area culturale.
Si tratta di un edificio della caratteristica tipologia a corte. La tipologia edilizia ricorrente è quella della Trexenta e rispecchia la descrizione già indicata dal Calducci, cioè: ingresso con portale, cortile più o meno ampio su cui si affaccia “sa lolla”, abitazione che può essere solo al piano primo e diversi locali accessori.
Il lotto è in pendenza con la parte bassa verso sud. La disposizione è quella quindi classica con l’edificio collocato nella parte a monte del lotto, per favorire l’allontanamento delle acque, e la corte esposta a sud. Nella corte sono presenti altri due corpi, uno completamente isolato e l’altro adiacente al portale coperto utilizzato presumibilmente per il ricovero del bestiame e per la conservazione delle scorte che sono state oggetto del progetto di restauro.
La parte del corpo di fabbrica principale, di proprietà dell’Amministrazione Comunale è su due livelli con solaio in legno: il primo costituito da quattro vani al piano terra e l’altro, di tre, al piano superiore. Il fronte esposto a sud è occupato dal loggiato che sale fino alla copertura del piano rialzato. Sul lato ovest della loggia si apre il portale principale della corte. La tecnica costruttiva è quella tradizionale dell’edilizia povera dei borghi agricoli della Sardegna. I muri perimetrali sono in pietra locale (arenaria compatta) e di notevole spessore, i tramezzi sono realizzati con diverse modalità, laterizio, mattone crudo e al piano superiore con semplici stuoie di canne e intonaco di calce. La copertura è realizzata con il tradizionale sistema con orditura principale e secondaria in legno e assito in canne.
Il manto di copertura è eseguito con il tradizionale coppo sardo.
La casa si presenta come disposizione originale con le stanze dedicate al lavoro giornaliero al piano terra e la zona notte al primo piano.
Al piano terra troviamo due corpi separati, nel principale troviamo la cucina, con il camino e forno in cui le donne preparavano le pietanze e in cui si trovano diversi utensili per questo tipo di lavorazione. Nella sala adiacente si trovano oggetti relativi alla vita quotidiana legata al mondo degli adulti ma anche a quello dei bambini. Nelle altre due sale sono presenti manufatti legati all’arte del ricamo. Mentre le due camere da letto del piano superiore propongono gli arredi originali che riportano il visitatore nel tempo passato.
Nella stupenda corte, con basamento interamente in ciottolato, si trovano i servizi e il secondo corpo formato da due stanze: nella prima sono esposti gli strumenti per il lavoro maschile, legato alla campagna e al lavoro manuale con pezzi non antichi ma bene tenuti; nella seconda sono esposti un telaio orizzontale secolare in legno e una serie di manufatti tessili. I visitatori potranno provare l’emozione di lavorare al telaio come si faceva nel secolo scorso in molte case sarde.